M’ama, non m’ama

David Zonta, Torino

La sua denominazione scientifica è Leucanthemum vulgare, e quello che comunemente viene chiamato fiore è in realtà un’infiorescenza a capolino, dove la parte centrale gialla è costituita da fiori tubulosi riuniti.

Quelli bianchi intorno, che erroneamente vengono definiti petali, sono in realtà brattee fogliari modificate appositamente (funzione vessillare) per rendere il fiore più interessante e attraente per gli insetti impollinatori. Di questo piccolo e semplice fiore di campo, si narrano decine di leggende, ma per tutti noi è il fiore legato alla verità, il fiore conosciuto per il “m’ama non m’ama”, il fiore per antonomasia, l’icona floreale nell’immaginario collettivo comune, il fiore della margherita.

Appartiene alla famiglia delle Asteraceae ed è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente nei prati europei ed asiatici. La margherita è un fiore che troviamo ovunque nei prati, nei giardini cittadini, la vediamo crescere spontanea nei cortili, mentre nei garden center, la possiamo trovare coltivata in un’infinità di varietà.

E’ una pianta semplice, rustica, che racconta attraverso i suoi fiori, tutta la sua bellezza. Non necessita di artefici cromatici, di complessità di fiore o di chissà cos’altro, la margherita non ha bisogno di trucco, piace così com’è, acqua e sapone.
Una Sophie Marceau nel “Tempo delle mele” in versione floreale, la margherita è un fiore di cui nessun terrazzo o giardino potrebbe fare a meno, è un fiore che, se non c’è, manca, ed è il primo fiore che viene alla mente pensando ai fiori di campo.

Ne esistono moltissime varietà, la famiglia delle Asteraceae ne comprende, infatti, oltre 20.000 specie che posseggono tutte gli stessi e inconfondibili tratti somatici della margherita. Echinacea, Rudbeckia, e Gerbera, per citarne solo alcune, sono immediatamente riconducibili, per somiglianza, alla margherita, come del resto le margherite africane, ovvero le bellissime Gazania e Dimorphoteca. Nel pensiero di tutti, però, la margherita è la classica bianca e gialla, semplice e bella come nessun’altra sa essere.

E’ uno dei tanti fiori a cui spesso non destiamo attenzione e facilmente snobbiamo, ma proviamo, per un momento, ad immaginare come sarebbe il mondo senza margherite. Parrebbe un pensiero avulso e privo di senso, ma se la pianta della margherita non esistesse non ci sarebbero un sacco di cose. Ad esempio, tantissime donne, ragazze e bambine, non porterebbero il suo bellissimo nome. Inoltre, non sarebbe stata dedicata ad una Regina la pizza più famosa al mondo, e nemmeno una torta buonissima si chiamerebbe più così. Non avremmo potuto cantare a squarciagola Cocciante, nell’omonima canzone, e nemmeno il poeta Guido Catalano avrebbe potuto scrivere una sua celebre poesia dedicata proprio al Cocciantone che canta Margherita.
Insomma, come un castello di carte a cui se ne toglie una alla base, senza questo bellissimo fiore, tutto crollerebbe come un domino senza fine.

E pensare che, da ragazzi, il fiore della margherita lo si utilizzava solamente per privarlo dei petali bianchi, levandoli uno ad uno per capire se il nostro innamoramento fosse corrisposto. Ma si era ragazzi, sognare era bello e non costava nulla, e con una margherita in mano lo era ancora di più

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