Tra Santa Claus e Tim Burton

David Zonta – Torino –

È stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra,
in un posto che forse nei sogni si rimembra,
la storia che voi udire potrete,
si svolse nel mondo delle feste più liete.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi… che cominciare dovreste!

E’ con queste parole che si apre uno dei più celebri film scaturiti dalla mente, o forse sarebbe più corretto dire dai sogni, di uno dei maestri di Hollywood. “Nightmare before Christmas”, la pellicola d’animazione del 1993 ideata e prodotta da Tim Burton, che è divenuta un cult assoluto della cinematografia animata.

Una storia dall’ambientazione buia e cupa, simpaticamente spaventosa, che si contrappone ai toni caldi, luccicanti, colorati e festosi dell’atmosfera tradizionale natalizia, fatta di ghirlande, di lucine, di alberi innevati, e bambini sorridenti ad aspettare il rosso Babbo Natale con la slitta tracimante di regali. 

Due mondi contrapposti e uniti al tempo stesso in una specie di Yin e Yang natalizio che collega, tramite una porta intagliata su di un tronco d’albero, il mondo di Halloween al Natale, e viceversa. Andata e ritorno tra il mondo mortifero e quello vitale, tra il bene e il male, tra la luce e il buio. In questo viaggio fantastico però accade che tra i due mondi avvenga un’inaspettata contaminazione e le atmosfere inizino così a mischiarsi. 

E proprio da questa contaminazione che mi sono ispirato per un’importante realizzazione di allestimento natalizio appena conclusa. 

Rami di Betulla spoglia al soffitto e piante di Tillandsia appese e cascanti in perfetto stile burtoniano, unite a grandi pigne dalle punte dorate e infine, poche ma immancabili pallette natalizie glitterate, che mettono subito allegria. 

Il Natale è un momento importante e prendersi la cura di addobbarlo fa parte della nostra tradizione. Date quindi la giusta importanza ai vostri addobbi, e se ne avrete voglia, osate nel ricercare ciò che più vi rappresenta. Tradizionale o alternativo non importa, fatelo in modo che sia vostro e che possa raccontare la vostra storia.

E che sia un Natale che possa trasmetterci il desiderio di stringerci forte e di abbracciarci, che di per sé già basterebbe a riscaldare qualsiasi atmosfera, compreso quella oscura di Jack Skeletron, lo scheletro dal cuore caldo protagonista di una storia nata 26 anni fa e che mi auguro possa sopravvivere ancora a lungo.

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