Betulla, la Venere bianca simbolo di rinascita

David Zonta -Torino –

Ci sono periodi che alcune piante mi si ripresentano con insolita frequenza. Questo in particolare è senza dubbio quello della betulla, pianta regale dall’inconfondibile corteccia bianca a sostegno di una chioma, in questi giorni con il color dell’oro, che appare come una corona di Regina.
Mi si palesa ovunque, e senza che me ne accorga, mi ritrovo a parlare di betulla per un allestimento natalizio o per festeggiare una cresima, appare persino stilizzata sulle pareti di un Auberge Valdostano nel quale ho alloggiato giorni fa.

Sono segnali, e allora è il caso che ve ne parli, oltretutto stiamo parlando di un albero tra i miei preferiti, una pianta alla quale gli alchimisti di un tempo, interpretando i segni della sua corteccia, attribuivano una connotazione femminile legata all’influsso di Venere e della Luna Piena.

La betulla è una pianta in grado di vivere anche nelle peggiori situazioni, con una noncuranza invidiabile. La prova di questa capacità di adattamento si può vedere nella sua abilità nel ripopolare aree gravemente danneggiate dopo il passaggio di incendi in boschi o radure. La betulla è un albero luminoso, bello da morire, pioniere nel suo genere, che attecchisce con coraggio là dove altri alberi rinunciano e ricomincia a far rivivere il paesaggio che lo circonda.

E’ considerata la pianta della rinascita tra i popoli slavi, legata alla fertilità e alla purezza per gli alchimisti, simbolo del rinnovamento e dell’inizio di un nuovo ciclo vitale. Sono molteplici i significati che nel tempo sono stati attribuiti alla Betulla, la cui linfa è stata in passato considerata preziosa per fortificare l’organismo in vista dell’inizio di un nuovo anno.

Le qualità della betulla sono una potente metafora per la nostra esistenza. Ci mostra e ci chiede infatti di andare là dove nessuno osa, ci chiede di mettere radici in nuovi terreni, ci chiede di essere curiosi e avventurosi, generosi e determinati, ci chiede, in fondo, di essere ascoltata.

Prendiamo esempio da questo meraviglioso albero, che basta un soffio di vento per cullarci con le foglie che vibrano nell’aria, foglie che bisbigliano, che parlano, che urlano e che sanno suonare rilassanti melodie.

Andiamo a cercarla se non sarà lei a farlo e ascoltiamola, che forse potrà rivelarci i segreti della trasformazione e della crescita della vita nei boschi, e chissà cos’altro ancora.

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