Una casa tra gli alberi

 

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26 Ottobre 2018

Era tempo che volevo visitarla. Durante Open House di quest’anno non ci sono riuscito, tante erano le case aperte e tanto poco era il tempo a disposizione.

Pronto, buongiorno sono David Zonta” – esordisco appena una voce risponde dall’altra parte – “scusi il disturbo, vorrei chiederle se fosse possibile visitare la sua curiosa abitazione immersa nel verde”.

E’ iniziata così la telefonata che mi ha portato, pochi giorni dopo, a suonare il citofono di un portone qualunque, come tanti, in una via qualunque, come tante, del centro di Torino. Al suo interno un cortile, nel cortile una casa, e dentro la casa gli alberi. Una sorta di scatola cinese, un rifugio urbano che non t’aspetti, una sorpresa. Varcando il portone che sembra muro vieni proiettato in una dimensione completamente diversa. Dai palazzi ottocenteschi anneriti dal tempo e dai loro cortili, ti ritrovi in un edificio che sembra esser precipitato dal futuro.

In cortile è come stare già in casa. E’ uno spazio nel quale il dialogo tra l’interno e l’esterno è assicurato da ampie vetrate scorrevoli e da cinque Parrotia persica posizionate in modo da ombreggiare le grandi vetrate. Bellissime queste piante a ceppaia che svettano oltre il tetto modernamente piano dell’edificio: le foglie, in pieno processo di metamorfosi cromatica, si trasformano in preziose pepite color oro, bronzo e rosso, pronte a cadere a terra rivelando il sinuoso movimento, leggermente contorto, dei rami nudi.

Anche le piante in casa sono una sorpresa, non trovi le classiche d’appartamento: entrando nel grande soggiorno-cucina, ti trovi di fronte ad un patio definito da grandi vetrate e cielo aperto, nel quale un esemplare di Acero palmatum fa bella mostra di sé.

Ma quello che più mi ha colpito è la storia di un arbusto piantato sul tetto-giardino della casa. Uno dei vicini dirimpettai, dovendosi allontanare da Torino per un po’ di tempo, chiese al proprietario di prendersi cura di una pianta a lui cara, inserendola nel giardino in costruzione. La pianta fu accolta e, con sorpresa, fu posizionata in modo da poter essere ammirata dal balcone di ringhiera di fronte.

Con il tempo si è sviluppata, sorridendo compiaciuta e, in segno di riconoscenza, mostra i suoi fiori migliori ogni qualvolta questi si affacci per scorgerla. Così come per chiunque altro la osservi perché la bellezza è per tutti, e lei lo sa bene.

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