Oleandro

Oleandro

3 Agosto 2018

Rosa, rosso o bianco, a fiore semplice o doppio, L’oleandro (Nerium Oleander), è un classico dell’estate. In virtù delle sue doti di resistenza al calore estivo, al sole e all’inquinamento, viene utilizzato nei giardini privati e pubblici, ai bordi e lungo le autostrade, e ormai è divenuto un simbolo delle coste tirreno-adriatiche.

In realtà, l’oleandro è una pianta che merita più attenzione. La sue caratteristiche di sopravvivenza e generosità, in qualche modo lo hanno reso una pianta meno nobile di altre invece più rare e difficoltose da coltivare. Come se le cose semplici non fossero abbastanza interessanti e si andasse sempre a ricercare l’impossibile. Ma non è così. Questa pianta ci ricorda per tutta l’estate quanto sia possibile essere belli, forti e generosi e, al contempo, interessanti e preziosi. Una siepe di oleandri misti in varietà e colore, è un esempio di pura bellezza e gioia esplosiva.

Io vi consiglio di scegliere le varietà a fiore semplice che hanno un periodo di fioritura più lungo rispetto a quelli a fiore doppio, e di posizionarlo in zone soleggiate del giardino. Può raggiungere altezze di tutto rispetto, se coltivato in zone con un clima invernale mite, anche se si è adattato bene anche alle temperature del nord Italia. Con il rigore invernale si bruceranno un po’ le punte delle foglie, ma alla ripresa vegetativa primaverile lo rivedrete riprendere forma e regalarvi fioriture per tutta l’estate.

E’ una pianta velenosa, si sa. Le foglie, i fusti e le radici, contengono un alcaloide fortemente tossico che agisce per ingestione, ma non allarmatevi. Il suo fogliame non ha un profumo invitante ed ha un sapore decisamente amaro, cosa che rende praticamente impossibile che qualcuno decida di cibarsene, nemmeno gli animali domestici. Quindi il consiglio che posso darvi, oltre a quello di non farvi un’insalata d’oleandro, è di indossare un paio di guanti durante le potature per evitare il contatto con la pelle del lattice prodotto, che non viene assorbito e non è dannoso, ma lo sfregamento negli occhi, ad esempio, può creare irritazione. Per tutto il resto l’oleandro è una pianta bellissima. E’ forte e resistente come poche altre, cresce in terreni poveri e con poca acqua, e mi sembra un vessillo dai fiori colorati che sventola alle folate di brezza marina, divertito e irridente, giocoso.

Può interessare a qualcuno che conosci? Condividi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *