Orchidee come farfalle

Photo by Olga Subach 

Sono le regine indiscusse del mondo floreale, sono le più belle, le più particolari e la loro presenza pare risalga a 65 milioni di anni fa. Se ne contano migliaia di specie, oltre ventimila, e sono diffuse un po’ ovunque, dalle zone tropicali a quelle montane europee, dagli altopiani sudamericani, al Tibet, al sud est asiatico.

Vi sto parlando delle signore dei fiori: le Orchidee. Esistono infinite storie, miti e leggende, associate alle orchidee. Una di queste, che porta alla scoperta di una spezia che in seguito, infatuò mezza Europa, Re Sole compreso, ci arriva dal Messico precolombiano, dove gli antichi Aztechi utilizzavano i baccelli di una pianta per creare deliziose bevande. Si trattava di una specie di orchidea, la Vanilla Planifolia, e quei baccelli contenevano, allora come oggi, quelle che noi conosciamo come stecche di vaniglia. Ignari di tutto, gli Aztechi scoprirono una spezia che valeva quanto l’oro e che in futuro conquistò il mondo.

Ma le orchidee non sono solo “gusto”, sono anche profumo, e che profumo: sprigionano una fragranza che, soprattutto al mattino, si diffonde in tutta la casa. Una Cattleya in fiore, ad esempio, potrà creare in voi una sorta di dipendenza olfattiva come capita con pochi altri fiori in natura. Il fiore delle orchidee poi è affascinante, complesso e delicato. I piccoli fiori gialli della varietà Oncidium ad esempio, ricordano la sagoma di una ballerina francese di cancan, o i dervisci rotanti turchi, mentre il Phalaenopsis, lo dice la parola stessa, ricorda una farfalla, (dal greco phalaen, cioè farfalla e opsis, simile a). Caratteristica comune a tutte le varietà di orchidee è il labello che nella parte superiore evidenzia la forma di un piccolo uccellino con ali più o meno spiegate, come fosse un guardiano a difesa del tesoro, o più probabilmente un richiamo per altri insetti impollinatori. La loro generosità nella fioritura è cosa rara. Da quando iniziano a produrre lo stelo fiorifero a quando appassisce possono passare anche sei mesi e la fioritura è spettacolare, nella quantità, nella forma e nei colori accesi e vellutati.

Le orchidee sono prevalentemente epifite, ma le si può trovare anche a terra. Le epifite hanno radici aeree che contribuiscono anch’esse al processo di fotosintesi, stanno abbarbicate ai tronchi e rami degli alberi e si nutrono di marcescenze composite di microrganismi tra le cortecce degli alberi, ricevono molta luce ma filtrata dalle fronde superiori degli alberi. Ecco perché troviamo i Phalaenopsis in vasi trasparenti con la corteccia al posto del terriccio. Le orchidee di terra, invece, hanno radici ancorate al terreno solitamente ricco e soffice, o alle rocce.

Tutte le orchidee necessitano di un ambiente umido, quindi amano essere vaporizzate di tanto in tanto, meglio con acqua piovana, priva di cloro. Vanno innaffiate solo quando la corteccia è asciutta e le radici sono di colore grigio chiaro. Immergendole in acqua per una decina di minuti, vedrete le radici grigie diventare verdi, e questo sarà il segnale di giusta umidità. La temperatura ideale oscilla dai 18° ai 24° e lo sbalzo termico tra il giorno e la notte è essenziale per un’abbondante fioritura. La luce dev’essere sempre abbondante e non diretta, davanti ad una finestra con una tenda staranno benissimo. Infine, concimatele ogni quindici giorni con un fertilizzante liquido specifico e vi regaleranno grandi fioriture, profumo intenso, farfalle, dervisci rotanti e ballerine di carillon.

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